Stili di vita sani, una dieta equilibrata e movimento: basta questo per proteggere il nostro cuore e vivere meglio. Ormai è risaputo, eppure la cultura della salute stenta a decollare e le malattie cardiovascolari restano anche nel nostro territorio fra le principali cause di morte.
La prevenzione è fondamentale e il Centro Medico Polispecialistico di via IV Novembre a Pozzuolo Martesana ne è fra gli attori. Accanto alla visita cardiologica, la struttura elenca fra i suoi servizi l’elettrocardiogramma, l’ecocardiografia colordoppler, esame non invasivo che valuta l’anatomia e le funzionalità del cuore per registrarne le sue performance a riposo, e prossimamente l’Holter cardiaco, in grado di monitorare nell’arco delle 24 ore l’attività del cuore ed evidenziare eventuali aritmie o alterazioni della frequenza cardiaca. «Si tratta di strumenti diagnostici basilari per individuare tempestivamente patologie che potrebbero rivelarsi pericolose se non curate – spiega il dottor Antonino Cardile, responsabile dell’ambulatorio di Cardiologia del CMP – Così come non appena ci accorgiamo che un neo cambia forma o dimensioni ci rivolgiamo subito al dermatologo, dobbiamo abituarci a sottoporci più spesso a regolari controlli cardiologici. Lo screening può salvare la vita, soprattutto a soggetti che hanno fattori di rischio».
Quali sono i campanelli d’allarme da non ignorare? «Il dolore toracico da sforzo o a riposo, la difficoltà respiratoria che insorge all’improvviso o nel corso della notte senza che vi siano cause infiammatorie, la lipotimia, la sincope, il cardiopalmo. Di fronte a questi sintomi è opportuno sottoporsi a una visita cardiologica per inquadrare il problema».
Quali sono le fasce d’età più a rischio?
«Tutte le fasce d’età possono avere problemi cardiaci. Nel caso specifico delle cardiopatie ischemiche negli uomini possono insorgere più frequentemente nella quarta-quinta decade di vita, mentre nelle donne nella quinta-sesta, in seguito alla menopausa, quando cala la concentrazione degli estrogeni, che proteggono i vasi sanguigni», ha spiegato il dottor Cardile.
E i fattori di rischio?
«Il fumo di sigaretta, più frequente nelle donne, l’obesità, condizioni di sovrappeso, di dislipidemia, ovvero colesterolo e trigliceridi troppo elevati, il diabete. Può esserci anche la concomitanza di più fattori e il rischio di una cardiopatia ischemica si alza».
Quali sono gli strumenti per metterci più al sicuro?
«Il più importante è senza dubbio la prevenzione – ha sottolineato lo specialista – Sottoporsi abitualmente a controlli cardiologici può salvarci la vita. Eppure l’abitudine alla prevenzione è scarsa e l’educazione alla salute è carente. Un tempo a individuare i fattori di rischio e dunque attivare i controlli era il medico di base, in questo momento stiamo assistendo a una grossa crisi dell’assistenza medica di base, molti pazienti ne sono sprovvisti, quindi viene a mancare quella vigilanza di primo livello, che è invece fondamentale».
L’auto osservazione può essere d’aiuto?
«Sì, se abbinata a una corretta informazione e in questo i media possono giocare un ruolo importante – ha sottolineato il dottor Cardile – l’educazione alla prevenzione funziona. Serve però anche da parte della persona un po’ di impegno ad adottare sani stili di vita: astenersi dal fumare, seguire una dieta equilibrata e senza eccessi, fare movimento: i famosi diecimila passi al giorno. Tutto questo aiuta, anche se poi ci scontriamo con le ipocrisie della nostra società, che raccomanda di non fumare, ma vende le sigarette, dinon eccedere con alcuni alimenti, ma poi alimentando il benessere favorisce il consumo di alcol o determinati cibi non salutar».
Vi sono alimenti da evitare o da preferire per proteggere il nostro cuore?
«Nessun alimento è nocivo di per sé – ha spiegato il dottor Cardile – Bisogna evitare gli eccessi e preferire una dieta bilanciata. Ci sono tabelle dove ognuno può calcolare facilmente da sé il proprio indice di massa corporea e capire così se si è in sovrappeso e occorre correggere la rotta. La migliore prevenzione inizia da bambini, alle elementari, è allora che si costruiscono più facilmente gli stili di vita sani».
Il Covid ha ulteriormente aggravato l’incidenza di patologie cardiache e il long Covid preoccupa…
«Si tratta di un argomento ancora molto dibattuto – ha tagliato corto lo specialista – Abbiamo rilevato un aumento di miocarditi e pericarditi e il Long Covid, con il suo corteo di sintomi, si sta evidenziando ora. Una cosa mi sento di raccomandarla: il vaccino va fatto. Assolutamente».

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